Passo -1
Prima di iniziare assicuriamoci di avere il minimo per iniziare a usare il nostro Raspberry PI ovvero: continua
YouTube: Ormai la pubblicità è diventata invasiva, è presente in ogni aspetto della vita sul web e può risultare particolarmente fastidiosa su piattaforme come YouTube.
WordPress purtroppo non integra un sistema per difendersi da attacchi del tipo Brute force, ovvero tentativi ripetuti di login utilizzando dei dizionari specifici di parole. continua
Tutti, sia americani che non, conoscono lo strapotere della National Security Agency americana e se il presidente degli stati uniti minaccia di ridurre i poteri di quest’organo federale è a causa dello scandalo Datagate, anche se la NSA aveva già previsto il possibile scandalo Snoweden già nel lontano 1996.
Dopo i tanti rumors sugli ormai distintissimi Google Glass, siamo finalmente arrivati al 2014, anno in cui entreranno in commercio, per chi ancora non lo sapesse, i Google Glass sono degli occhiali che, dovrebbero rappresentare il futuro della navigazione in rete, nelle loro lenti viene, infatti, proiettata una serie di contenuti multimediali, insomma sembra che non tra molto cammineremo per strada mentre una serie d’immagini e contenuti passano davanti alla retina del nostro occhio.
Gli smartphone sono dispositivi rivoluzionari: combinando, in un unico prodotto, le potenzialità di un telefono e quelle offerte da un più comune computer, permettono all’utente tanto di effettuare chiamate e inviare SMS, quanto di navigare in internet, giocare, scattare fotografie e riprodurre brani audio o video.
Tuttavia, tutte queste funzionalità costano caro. A farne le spese è soprattutto la batteria, la cui durata, specie quando lo smartphone è in costante uso, si riduce drasticamente, arrivando, talvolta, a un’autonomia ridotta a qualche ora.
Se ci si sta chiedendo se è possibile aumentare la durata della batteria di uno smartphone Android, sarà una piacevole sorpresa scoprire che esistono una serie di accortezze da mettere in atto; ovviamente non possono fare miracoli, ma promettono di ridurre sensibilmente i consumi. Vediamo, quindi, alcuni suggerimenti fra i più efficaci.
DISATTIVARE IL SUPERFLUO
Ovviamente, la prima regola vuole che le funzionalità inutilizzate – che contribuiscono comunque a consumare inutilmente la batteria, vadano disattivate.
Queste includono le reti Wi-Fi e Bluetooth, che andrebbero sempre spente qualora non fossero necessarie. Specialmente quando la ricezione è scarsa, il telefono continuerà la sua scansione alla ricerca di un buon segnale e queste ricerche ripetute possono incidere negativamente sui consumi della batteria.
SERVIZI DI LOCALIZZAZIONE “AFFAMATI” DI BATTERIA
Alcune applicazioni sono più avide di batteria rispetto ad altre, pertanto la prima premura dovrebbe essere quella di disattivare soprattutto i servizi più costosi in termini di consumo.
Fra questi, il GPS riveste un ruolo di primo piano. Se lasciato in esecuzione in background, continua comunque a scambiare segnali con i satelliti per determinare la posizione esatta dell’utente, costando caro alla nostra batteria. Di conseguenza, è sempre bene disattivare i servizi di localizzazione quando non in uso.
I “LUSSI” DISPENDIOSI
Portare lo smartphone a funzioni minimaliste ed essenziali è certamente una mossa azzeccata. Questo significa, ad esempio, disattivare gli sfondi animati, accorciare i tempi di timeout per lo schermo e impedire gli aggiornamenti automatici delle app, settando i giusti parametri direttamente dal Play Store.
Altri esempi? Il dispendio dato dalla luminosità del display può essere notevolmente ridotto usando le impostazioni di auto-luminosità, oppure accontentandosi di valori più bassi. O ancora: la vibrazione è sì utile in diverse occasioni, ma consuma molta più energia di una comune suoneria. Per questo, quando non serve, è consigliabile affidarsi ai soli toni di avviso e chiamata.
LE APP CHE CI VENGONO IN AIUTO
Infine, vale la pena di citare qualche app particolarmente utile, sviluppata proprio al fine di aumentare la durata della batteria di uno smartphone Android.
Wakelock Detector – Save battery, ad esempio, ci aiuta a capire quali programmi in esecuzione sono potenzialmente imputati di un consumo eccessivo di autonomia del telefono. Quelle che vengono restituite all’utente sono informazioni dettagliate, perfette per un’analisi ragionata dei consumi.
Tasker, invece, non è un semplice monitor, ma permette di intervenire in tempo reale automatizzando le funzioni dell’intero smartphone; ad esempio, sarà possibile regolare il volume o la luminosità dello schermo in base all’orario o mettere a punto dei profili personalizzati.
Ultima, ma non per importanza, è poi GO battery saver: utile app tuttofare, semplice e intuitiva, che consente di individuare (e disattivare) le applicazioni e i servizi più dispendiosi in termini di energia.
Molti utenti hanno riscontrato dopo l’ultimo update di Avast 2014, un crash all’avvio di Internet Explorer, senza codici errori, senza indicazioni, il classico “ha smesso di funzionare”. continua
Ti sarà sicuramente capitato di trovarti fuori casa e avere la necessità di appuntare un impegno, scrivere al volo un indirizzo o anche soltanto stilare la lista della spesa.
Se, fino a pochi anni fa, munirsi di carta e penna era praticamente inevitabile, oggi quasi chiunque dispone di uno smartphone o di un iphone e le applicazioni che assolvono a tale compito sono davvero tantissime.
Ma quali sono, in assoluto, le migliori app per gestire note e appunti?
Vediamone alcune fra le più funzionali e originali.
Pulire l’hard disk è un’attività di manutenzione necessaria, affinché le prestazioni del proprio PC si mantengano di alto livello. Con il tempo, infatti, nel disco rigido si accumulano file obsoleti, che occupano inutilmente spazio e rallentano il computer.
In questi casi, ripulire l’hard disk può davvero rappresentare una mossa vincente: ecco, quindi, alcuni suggerimenti che possono aiutarci a velocizzare il computer.
Eseguire una semplice “Pulizia Disco”
Non è una novità per i più assidui utilizzatori del PC: l’eventualità di cancellare, per sbaglio, uno o più file importanti, è elevata.
In questa sfortunata occasione, la prima cosa da fare è quella di controllare il Cestino. Se, però, si scopre che al suo interno non è contenuto il file erroneamente cancellato, non è ancora il caso di disperare. Prima, è utile provare un ulteriore tentativo di recupero, avvalendosi di un software progettato ad hoc.